Le facce dei sardi – “Lintus e pintus”

Le facce dei sardi cercano casa.

Mi ha colpito la storia di Gigi Porceddu lo scultore che in dieci anni di lavoro, ha girato le piazze della Sardegna a caccia delle “Facce dei sardi”.

L’ha girata tutta la Sardegna, dall’Ogliastra, a Orgosolo, a Mamoiada, Sant’Antioco, nel Campidano, parlando con le persone, conoscendo “I personaggi”, con la loro storia il loro nome, cognome e numingiu, “il nomignolo” unica certezza per poter riconoscere un compaesano.

Arriva, conosce, sviluppa una foto e via…  di corsa a casa, nel suo laboratorio, ad immergere le mani nella terracotta, per plasmare con la sua arte i volti delle persone conosciute in tutti gli angoli della Sardegna.

Ho parlato con Gigi e mi ha raccontato:

“Ho girato per dieci anni ed oggi ho millecinquecento ritratti/caricature  che adesso vorrei far conoscere ad un numero di persone più ampio possibile. Sento questa necessità perchè sempre di più la gente non si ferma ad osservare: il mare, i monti, le persone. Attraverso queste opere voglio che la gente capisca l’espressione delle facce e colga soprattutto l’intimità della lora vita”

“La mia idea? Ho un grande desiderio: trovare un luogo che possa ospitare le mie facce in un museo, che potrebbe chiamarsi “La casa dei Lintus e pintus”, cioè dei “tali e quali”, dove chiunque possa conoscere la nostra isola, i nostri paesi, la nostra tradizione e soprattutto la nostra gente solo osservando l’espressione dei loro volti e quindi poter tramandare i volti e le espressioni della gente comune dei paesi della Sardegna”

Tra i personaggi c’è tzia Mundina, «maestra de is mexinas de s’ogu e de is brefus», profonda conoscitrice di tutte le superstizioni sarde; tziu Bobore muflonis «pastore che odiava la politica»; tziu Accaddatroxiu, «allevatore povero in canna».

Le facce di Gigi Porceddu stanno aspettando una casa e nel frattempo riposano nella sua casa-laboratorio.

Le facce più belle?  «A Orgosolo tutti i visi hanno la loro fierezza. A Ussassai c’è probabilmente il sardo più vero, Nel Sulcis le facce più caratteristiche Sulcis: maureddini con un colore particolare, si spiega solo con la vicinanza all’Africa».

Tutte le facce di Gigi Porceddu sono caricature  per una scelta precisa: «Ritrarre il viso con un minimo di ironia, esaltandone certi tratti non per schernirli, semmai per dare maggiore risalto alla loro personalità.

Così c’è l’impenitente donnaiolo, il farmacista di paese, la levatrice, il medico, il curato, il giornalista.

Millecinquecento sono i personaggi trovati e che raccontano le storie attraverso il loro viso immortalato nella terracotta e tutti e millecinquecento saranno raccontati in un libro che speriamo venga pubblicato presto.

Gigi Porceddu se li coccola uno a uno, in attesa di esporli in un museo tutto per loro.

Millecinquecento facce di sardi in cerca di un alloggio per l’eternità.

Leggi pdf: Unione 01/09/08   lefaccedeisardi


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