ATEN – “LA CITTA’ D’ORO PERDUTA” E RITROVATA

Gli scavi archeologici in Egitto, da secoli, non smettono mai di riservare sorprese. E la scoperta che è stata appena annunciata ha veramente dell’incredibile.È stata ritrovata in Egitto “la città dell’oro”, risalente a circa 3400 anni fa e sepolta sotto le sabbie sulla sponda ovest del Nilo nella zona di Luxor.Da tempo si conosceva l’esistenza della città conosciuta come “Il Sorgere di Aten” (The Rise of Aten) che risalirebbe al regno di Amenhotep III, pur avendo continuato a essere abitata anche ai tempi di Tutankhamon e del suo successore, Ay ma nessuna missione archeologica straniera l’aveva mai trovata.
La sensazionale scoperta è stata fatta da un team di archeologi guidato dall’archeologo Zahi Hawass che lavorava nella zona dallo scorso settembre. “Molte missioni straniere hanno cercato questa città e non l’hanno mai trovata”, ha dichiarato Hawass “Abbiamo iniziato il nostro lavoro alla ricerca del tempio funerario di Tutankhamon perché i templi di Horemheb e Ay sono stati trovati in questa zona” ha commentato Hawass.
Si tratta della più grande città mai trovata in Egitto. Secondo Betsy Brian, docente di egittologia presso la John Hopkins University di Baltimora, “la scoperta di questa città perduta è la seconda scoperta archeologica più importante dalla tomba di TutankhamonLa sua conoscenza consentirà, in particolare di offrirci uno sguardo raro sulla vita degli antichi egizi durante il periodo più florido dell’impero e ci aiuterà anche a far luce su uno dei più grandi misteri della storia antica: perché il faraone Akhenaton e la sua sposa, la regina Nefertiti, decisero di trasferirsi ad Amarna“, ha aggiunto Brian.
Aten fu fondata da uno dei più grandi sovrani, il re Amenhotep III, nono re della XVIII dinastia che governò l’Egitto dal 1391 al 1353 a.C., Aten fu attiva durante la co-reggenza del grande re e di suo figlio, il Amenhotep IV / Akhenaton.
Era il più grande insediamento amministrativo e industriale dell’era dell’impero egiziano sulla riva occidentale di Luxor.
Lo scavo ha preso il via lo scorso settembre in una zona circoscritta tra i templi del faraone Ramses III e di Amenhotep III. L’obiettivo originale della missione come è noto, però, era quello di trovare il tempio mortuario del faraone Tutankhamon e non certo la città di Aten.
Infatti in poche settimane, e con grande sorpresa di tuti, hanno cominciato a comparire formazioni di mattoni di fango. Quello che via via veniva alla luce si è manifestato essere il sito di una grande città in buone condizioni di conservazione, con mura quasi complete e con stanze piene di oggetti di vita quotidiana. Gli strati archeologici sono rimasti intatti per migliaia di anni.
Primo obiettivo della missione è stato quello di datare il sito. La datazione è stata facilitata da una grande quantità di reperti archeologici, come anelli, scarabei, vasi di ceramica colorata e mattoni di fango che presentavano i sigilli del cartiglio del re Amenhotep III, che quindi ha confermato la datazione della città.
I riferimenti storici documentano che l’insediamento era costituito da tre palazzi reali del re Amenofi III, dal centro amministrativo e industriale dell’Impero.
Nella parte meridionale, è stata scoperta una panetteria, una zona in cui i cibi venivano preparati e cotti, inclusi forni e un deposito di vasellame. Dalle sue dimensioni, la cucina accoglieva un ampio numero di operai e impiegati.
La seconda area è il quartiere amministrativo e residenziale, con unità più ampie e ben disposte: è recintata da un muro a zig-zag, con un solo punto di accesso che conduce a corridoi interni e zone residenziali. L’unico ingresso fa pensare che ci fosse la possibilità di controllare l’ingresso e l’uscita in aree chiuse.
I muri a zig–zag sono uno dei rari elementi architettonici dell’antica architettura egizia, utilizzati principalmente verso la fine della XVIII dinastia. La terza area costituisce l’’officina: da un lato, l’area di produzione dei mattoni di fango utilizzati per la costruzione di templi e annessi (i mattoni presentano sigilli con il cartiglio del re Amenhotep III); dall’altro, un grande numero di stampi da colata per la produzione di amuleti ed elementi decorativi.
In tutte le aree, sono inoltre stati rinvenuti strumenti utilizzati in attività industriali come la filatura e la tessitura, e scorie di lavorazione del metallo e del vetro.
A nord dell’insediamento è stato scoperto un grande cimitero, e sono state rinvenute tombe scavate nella roccia di diverse dimensioni. Gli scavi sono ancora in corso e si prevede di scoprire tombe intatte ricche di tesori.
La scoperta della città perduta farà comprendere più informazioni sulla vita quotidiana degli antichi egizi riguardo a come erano costruite e decorate le case, gli strumenti che usavano e come era organizzato il lavoro.
Questo però è niente: finora è stato scoperto solo un terzo dell’area e la missione continuerà gli scavi, compresa l’area identificata come potenziale sito del tempio funerario di Tutankhamon.

Prepariamoci pertanto a conoscere un’altra parte del nostro passato…
Follett vi terrà informati…


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