Martin Luther King-Obama. Due uomini, due sogni

Il 28 Agosto di 45 anni fa M.  L. King citava la sua poesia “I have a dream” come introduzione al suo discorso tenuto presso il Lincoln Memorial di Washington in occasione della marcia organizzata per il lavoro e la libertà.

« Ho un sogno: che un giorno questa nazione

si sollevi e viva pienamente il vero significato

del suo credo: “Riteniamo queste verità di per se

stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati

creati uguali” »

In questa occasione ha pronunciato e più volte ripetuto la fatidica frase “I have a dream”.

Un sogno che coltivava, assieme a molte altre persone, era che ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui – per dirla con le parole di Bob Dylan – i tempi stavano cambiando e solo il vento poteva portare una risposta.

Molta strada è stata fatta nella integrazione inei luoghi di lavoro, nei diritti civili e nelle coscienze di tutti noi. Molto è stato fatto ma, come nelle migliori tradizioni, molto ancora deve essere fatto, molte barriere devono ancora essere abatute.

Ebbene negli USA, che per molti versi ha insegnato al mondo molto più di quanto ha dovuto imparare da esso, è stata abbattuta un’altra barriera: il primo candidato presidente di colore: Barak Obama.

Non volgio parlare di politica, che non mi interessa, ma solo analizzare il fatto che gli Americani ci hanno dato un grande lezione: hanno deciso di potersi riconoscere nei pensieri e nelle proposte di un candidato a prescindere dalla sua giovane età, 47 anni e dal colore della sua pelle.

E poi, pensate solo al collegamento Obama-Osama. Un scelta americana che combatte la scaramazia.

Come dire: il mondo ha il suo Osama, noi invece abbiamo il nostro Obama e… ve la faremo vedere!!!


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