IL SENSO DELLA VITA – Dopo l’11 Settembre – George Carlin

L’uomo è un animale molto strano. Vive la propria vita talvolta intensamente talaltra un pò meno; si emoziona profondamente ma si dimentica con la stessa velocità; lotta ogni giorno, ma alla prima difficoltà si lascia andare; si circonda di persone ma al momento del bisogno si allontana da tutti; è tendenzialmente vicino a chi gli sta vicino ma è restio  a dare spazio a chiunque.

Vive il proprio mondo come un recluso e la sua vita non è altro che un lento peregrinare asfittico, pieno di pretese ma senza obiettivi, con la profonda coscienza che, in effetti, ciò che manca sono proprio gli stimoli.

E allora capita sempre un fatto, un evento anche traumatico, che rivoluziona il suo mondo, lo scuote profondamente, mette in dubbio tutte le certezze effimere su cui ha fondato la propria vita e gli mette di fronte l’esatto niente di cui normalmente si circonda.

Capita quindi che capisce che  ciò che veramente è importante è l’esatto contrario di ciò che fa e pensa, ogni giorno; è l’esatto contrario del mondo cui è legato; è l’esatto contrario dei valori cui è così tenacemente e cocciutamente legato.

Ma l’importante è arrivare a questo…… vivendo, leggendo, ascoltando e percependo la verità rappresentata dalle parole e dalle esperienze di vita!!!!!

Follet ha la prerogativa di essere curioso, di farsi colpire dalle cose, di rifletterci sopra e di condividere le riflessioni con voi.

Sono stato particolarmente colpito da quanto letto da Bonolis nella puntata di qualche giorno fa a “Il senso della vita”: una trasmissione che personalmente ritengo intelligente, profonda e piena di significati e spunti di riflessione.

In quella puntata Bonolis ha letto un testo scritto da George Carlin che, per il sottoscritto, era un perfetto sconosciuto. Invece ho scoperto che Carlin era una persona che normalmente viveva la propria vita ridendo e facendo ridere. Ridendo di se e degli altri ma rendendosi conto che ormai si rideva di tutto, soprattutto delle sciagure, degli eventi catastrofici, delle disgrazie. Ed allora, con la sensibilità propria di chi conosce i meandri dell’animo umano per colpire i sensi del ridere, riesce a trovare in tutto questo il senso del ridicolo: il ridicolo della nostra vita, delle nostre azioni, dei nostri pensieri, dei nostri obiettivi, delle nostre sicurezze…..della nostra esistenza.

Io non ci ho riso per niente, ma ci ho riflettuto parecchio

VORREI SAPERE QUANTI DI VOI, INVECE,
DOPO AVER LETTO QUESTO,
SAPRANNO FARSI UNA GRASSA RISATA!!!

Il paradosso del nostro tempo nella storia e’ che
abbiamo edifici sempre piu’ alti, ma moralita’ piu’ basse,
autostrade sempre piu’ larghe, ma orizzonti piu’ ristretti.
Spendiamo di piu’, ma abbiamo meno,
comperiamo di piu’, ma godiamo meno.
Abbiamo case piu’ grandi e famiglie piu’ piccole,
piu’ comodita’, ma meno tempo.
Abbiamo piu’ istruzione, ma meno buon senso,
piu’ conoscenza, ma meno giudizio,
piu’ esperti, e ancor piu’ problemi,
piu’ medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno,
ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV e…..preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprieta’, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad
attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di
casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose piu’ grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima.
Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di piu’, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di piu’, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers piu’ grandi per contenere piu’ informazioni,
per produrre piu’ copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e piu’ divorzi,
case piu’ belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta,
della moralita’ a perdere, delle relazioni di una notte,
dei corpi sovrappeso, e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti…. all’ucciderti.
E’ un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia puo’ farti arrivare questa lettera,
e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle.
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora,
perche’ non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione,
perche’ quella piccola persona presto crescera’, e lascera’ il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco,
perche’ e’ l’unico tesoro che puoi dare con il cuore, e non costa nulla.
Ricordati di dire “vi amo” ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo.
Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell’anima.
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perche’ un giorno quella persona non sara’ piu’ li’.
Dedica tempo all’amore, dedica tempo alla conversazione,
e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
 
E RICORDA SEMPRE: la vita non si misura da quanti respiri facciamo….ma dai momenti che ci tolgono il respiro.
 
 
 
 
George Carlin.

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